Brainstorming: la tempesta perfetta (anche da remoto)
Come siamo sopravvissuti a due anni e più di pandemia grazie a un training esperienziale online sullo strumento principe del nostro lavoro
Quanto fa bene il brainstorming?
Tanto. Se da un lato genera idee velocemente e permette di risolvere problemi complessi, dall’altro crea entusiasmo e migliora la collaborazione in team.
Tutti obiettivi importantissimi per Moskito Design, un’azienda in cui ogni giorno cerchiamo di bilanciare qualità professionale e benessere personale.
Tecnologia e formazione
Ancora di più nell’era Covid, che ci ha insegnato a ripensare le modalità e gli strumenti che usiamo ogni giorno senza perdere di vista l’aspetto relazionale.
Per questo, abbiamo investito in tecnologia – dai laptop al centralino IP, al tool per prenotare la postazione in ufficio – ma anche in formazione per essere organizzati al meglio e sempre efficienti e motivati.
Un percorso su misura
Come? Con l’ascolto e l’osservazione sul campo. La nostra HR manager Elena ha analizzato il lavoro quotidiano delle persone in Moskito individuando le esigenze specifiche dei team, per poi condividerle con Andrea Petromilli di Performando e progettare insieme l’intervento formativo.
Obiettivo: acquisire e sistematizzare un metodo e degli strumenti ad hoc per diventare sempre più abili nel processo di brainstorming, anche da remoto.
Il risultato è stato un viaggio nella creatività di oltre 400 ore, condotte da Andrea sulla piattaforma Zoom: teoria, esercitazioni di gruppo, incursioni nel Design Thinking a cura di Federica Tabone, che hanno coinvolto tutti i team Moskito e che si sono concluse con la realizzazione di tre materiali utili per i collaboratori, presenti e futuri.
Pronti a divergere?
Sì, ma per convergere 😉
La prima cosa che abbiamo imparato è che se la fase iniziale di un brainstorming è detta divergente, perché stimola la produzione di idee a ruota libera, fondamentale è che queste libere associazioni vengano poi selezionate in base all’obiettivo e tradotte in idee più realistiche e realizzabili.
Può risultare produttivo, in molti casi, coinvolgere i componenti di team diversi – e con seniority differenti – per allargare la prospettiva, fare squadra e migliorare la qualità dei risultati.
Ma dove vai se il PoC non ce l’hai?
Facilitatore e guida del brainstorming è il PoC, acronimo per Point of Contact, una figura strategica molto importante in quanto responsabile del progetto e riferimento sia per il cliente che per il team coinvolto.
La forza del team e gli strumenti giusti
Il team, appunto. La vera risorsa del PoC che va stimolata e valorizzata mettendo tutti nella condizione ideale per dare il proprio contributo. Senza dimenticare una cosa importante: il gioco e il divertimento sono parte integrante del processo creativo.
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È stata un’esperienza utile alla gestione dei flussi di idee. Mi ha dato buoni spunti per affrontare al meglio le discussioni e i meeting, sia interni che col cliente.
Lucia, graphic designer
Questo corso ci ha aiutati a capire come mettere nero su bianco le idee che abbiamo in testa, creando anche copy più efficaci e impattanti.
Alessandro, copywriter
Il corso è stato davvero interessante e mi è stato molto utile quando poi ho dovuto partecipare a un vero brainstorming per una gara: sono stata più sciolta nell’esporre la mia opinione e le mie idee al gruppo.
Ornella, marketing specialist
Eppure, come diceva il grande artista e designer Bruno Munari, “giocare è una cosa seria” e ha bisogno di regole e strumenti: le mappe mentali di Mural e le presentazioni interattive di Mentimeter sono alcuni di quelli che abbiamo aggiunto alla nostra cassetta degli attrezzi.