How to wow, Parte 3: Il colloquio del graphic designer

Nell'ufficio di Moskito Design, dove i team lavorano al computer.

How to wow, Parte 3: Il colloquio del graphic designer

Nelle prime due parti di questo articolo abbiamo parlato di come fare colpo con il CV e con il portfolio da graphic designer per impressionare il tuo “cliente”, o, in questo caso, l’agenzia che ti interessa. Ora che sei un passo oltre la porta, devi iniziare a pensare a come affrontare il colloquio vero e proprio. Anche qui la co-fondatrice di Moskito Design Giulia Salvioni ci offre qualche dritta: a parlare sono i 10 anni di processi di selezione e team-building per la sua agenzia.

La struttura del colloquio

Prima di passare ai consigli è importante capire cosa ti aspetta. Il tuo potrebbe essere un colloquio a due con il titolare o, nel caso di un’azienda più grande, con il responsabile HR o con un team: a Moskito Design Giulia ed Evelina selezionano i candidati sulla base delle candidature ricevute, poi le condividono con i team leader. Di solito ai colloqui partecipano le due titolari insieme a due di loro: per te è un’opportunità per parlare del tuo portfolio, delle tue esperienze e competenze tecniche… Ma soprattutto per mostrare la tua personalità.

Cosa puoi fare per prepararti?

Studia il tuo ruolo

Fai una ricerca sulla posizione per cui ti candidi, per la tipologia specifica di agenzia che ti interessa.

“Molti candidati appena usciti dall’università confondono le figure di designer e developer” dice Giulia “Spesso durante i colloqui ci raccontano di aver sviluppato il codice per il loro sito personale, ma non è quello che cerchiamo. Il designer sa creare il design di pagine web, newsletter e banner, mentre abbiamo dei developer che si occupano di codice. Sono due lavori completamente diversi: sono due figure che devono lavorare insieme ma sono due mansioni distinte”.

Informati sull’agenzia

Di sicuro avrai già fatto un po’ di ricerche sull’agenzia in questione, ma se vieni chiamato per un colloquio dovrai andare più a fondo: naviga il sito web, il blog e i social e informati il più possibile. Dovrai essere a conoscenza di ciò che riguarda l’agenzia, i suoi clienti e il suo lavoro, ma soprattutto, questa conoscenza ti aiuterà a spiegare perché vuoi lavorare proprio lì.

“A volte”, dice Giulia, “chiediamo al candidato che cosa sa di noi. Certo, se sei giovane magari stai semplicemente cercando un lavoro qualsiasi, ma dovresti almeno sapere qualcosa di noi. Ci è capitato di vedere candidati che non avevano la minima idea di chi fossero i nostri clienti, anche se sono scritti chiaramente sul nostro sito…

Altre volte leggiamo mail del tipo “seguo il vostro lavoro da anni”, ma noi non siamo un’agenzia “rockstar”, quindi non è proprio il caso. Chiediamo solo di cercare di capire perché vuoi lavorare da noi, altrimenti perché dovremmo impiegare tempo a considerare la tua richiesta?

Mettiti alla prova

Perché la preparazione è così importante? Perchè in un’agenzia come Moskito Design, dove anche i profili junior hanno a che fare direttamente con i clienti, il colloquio è la prima opportunità per l’agenzia di vedere come potresti approcciarti a loro. Come dice Giulia “la tua preparazione al colloquio è indicativa di come lavorerai.” Questa è la tua chance per dimostrare che quando si tratta di clienti, hai fatto i compiti a casa e sei super preparato.

Mostra il tuo lavoro migliore

Abbiamo già parlato di come curare il portfolio, ora devi essere in grado di spiegare perché hai scelto proprio quei progetti e in che maniera parlano di te. In che misura possono aiutare l’agenzia con i suoi clienti?

“Se sei un designer junior, mostra i tuoi migliori progetti. Se hai un profilo senior, dovresti mostrare i progetti personali che  parlano del tuo stile, ma anche progetti fatti ad hoc per i tuoi clienti: vorremmo vedere come il tuo stile si applica nelle varie situazioni perché sei tu a doverti adattare di volta in volta alle direttive”.

Tira fuori la personalità

Ancor più importante del portfolio e della preparazione, il colloquio è l’opportunità dell’agenzia di determinare se la tua personalità può inserirsi nel team.

“In agenzie come la nostra, è possibile che tu abbia molto a che fare con i clienti e che dovrai gestire la pressione che ne deriva. Il modo in cui ti comporti in un colloquio ci dirà molto su come interagisci con i clienti: se sai spiegare bene il tuo lavoro, se sei gentile ed entusiasta sei già a buon punto.”

“La fiducia in te stesso è importante”, continua Giulia. “Essere timido è ok, ma se sei troppo timido per raccontare le tue esperienze è dura fare buona impressione. All’estremo opposto, meglio non dilungarsi: esponi brevemente i tuoi progetti”.

“Vorremmo anche sapere come reagisci ai feedback, nostri o del cliente… E uno dei modi per scoprirlo è dartene alcuni sul tuo portfolio” dice Giulia. “Non devi per forza essere d’accordo, ma se ti arrabbi o non ascolti non è un buon segno!”.

Mostrati socievole

I team leader vorranno capire anche come ti relazioni nel gruppo. “Il nostro lavoro è “social”, nel senso che si lavora insieme 8 ore al giorno: per questo nel colloquio cercheremo di capire se potrai inserirti nel gruppo”.

“Se non hai esperienza lavorativa ti chiederemo dei tuoi progetti universitari, di come lavoravi lì; se sei un esperto, ti chiederemo come era strutturata la tua agenzia”.

Non essere negativo

Che si tratti dei vecchi colleghi o titolati, così come professori o compagni di corso, una delle cose più sbagliate è parlare male del tuo precedente posto di lavoro. Si potrebbe pensare che faresti lo stesso nella nuova agenzia, giusto?

“Non tutti i posti sono fantastici”, ammette Giulia, “ma un colloquio non è la sede per parlare male del tuo ex datore di lavoro”.

E conclude: “L’unico vero problema è una personalità non adatta: a parità di competenze, una buona personalità risulterà l’elemento vincente”.

…e ora, il test finale

Se hai fatto una buona impressione al colloquio, il prossimo step in molti casi è un periodo di prova: così potrai dimostrare di saper supportare con i fatti il tuo bel portfolio.

“Una volta firmato il contratto, segue per legge un periodo di prova di tre mesi. Ma ancor prima è utile fare una piccola prova per testare le capacità del candidato: può essere un mini progetto da svolgere a casa, una newsletter o un paio di giorni qui in ufficio. In passato ci siamo resi conto che alcune persone si dimostrano non adatte già dal primo giorno…”

“Un giovane designer ci aveva proposto uno splendido e complesso portfolio, aveva fatto un gran colloquio esponendo tutto a meraviglia. Ma il primissimo giorno in ufficio dimostrò di non saper fare le cose più semplici: probabilmente aveva costruito il suo portfolio sui progetti di qualcun altro.”

Non ci sono dritte per prepararti a questa fase, ma puoi contare sulle tue capacità tecniche, sull’intelligenza e sensibilità che hai accresciuto negli anni per dare il meglio di te.

Comunque, se sei arrivato a questo punto grazie a una combinazione vincente di CV, portfolio e colloquio ben fatti – sempre con il massimo dell’onestà – dovresti essere destinato a una prova di successo. Magari l’agenzia non impazzirà per il tuo primo progetto, ma capirà che sei sulla strada giusta per crescere e fare un ottimo lavoro…

In bocca al lupo con la tua prossima candidatura!

Kyle è copywriter e content manager in Moskito dal 2014. Ha iniziato vendendo libri porta a porta negli Stati Uniti, ha insegnato inglese per anni in Turchia e traduce dal francese e dall'italiano. Ama raccontare storie e aiuta le persone e i brand a fare lo stesso.